Leonids 2002
Ormai è chiaro che gli eventi astronomici importanti sono sempre accompagnati da una notevole quantità di nuvole e di pioggia. L'enunciato dell'assioma dell'astrofilo è ormai noto: tanto più è importante e unico l'evento, tanto maggiore sarà la copertura nuvolosa.
Parliamo di Leonidi. Le previsioni astronomiche quest'anno erano chiare, il leone avrebbe dovuto ruggire tra le 4 e le 5 di T.U. di martedì 19 novembre. Le previsioni meteorologiche altrettanto: pioggia su tutta la penisola.
La voglia di seguire l'evento era grande, il programma prevedeva di andare in Val d'Aosta, ma un'incessante pioggia caduta tutta la mattina di martedì lasciava pochissime speranze.
Alle 14:30 chiamo Luigi e gli chiedo cosa dovremmo fare. Abbandoniamo la prima meta e decidiamo di sentirci verso le 20 per vedere se vale la pena di salire sul Monte Generoso nella speranza di uno squarcio.
Poco prima delle 20, Luigi mi anticipa dicendomi che Rino (Giosué) e Gigi hanno deciso di andare in Liguria e che se mi voglio unire a loro, l'appuntamento è per le 21:30. Un po' scettico, preparo velocemente l'attrezzatura e parto per Saronno.
Alle 21:30 carico tutta la strumentazione sull'auto di Rino (Giosué), una Ford Galaxy fantasticamente comoda per l'astrofilia.
Rino ha consultato il satellite e ci informa che dobbiamo andare a ovest. Le condizioni meteo sono pessime, ma il satellite mostra qualche traccia di sereno sulla Liguria occidentale. Partiamo.
Fino a Genova le speranze sono quasi nulle, pioggia quasi ovunque e solo raramente la coltre nuvolosa lascia intravedere un chiarore di Luna non troppo evidente.
Ci fermiamo per rifornimento, colleghiamo il portatile al gsm e analizziamo l'ultima immagine del satellite. Nuvolo fino al confine francese! Proseguiamo. ... Savona ... pioggia e nuvole.... Imperia ... Sanremo ... Ventimiglia.
Durante il viaggio Luigi insiste con una frase diventata ormai mitica tra chi, con lui, ha condiviso parecchie notti di osservazioni "Andemm innanz che al vegn bell", ma dentro di se anche lui non ne è molto convinto. Gigi invece scruta il cielo che sembra sereno all'orizzonte, ma sempre e solo all'orizzonte e mai sopra di noi.
Ogni tanto appare la Luna, ma immediatamente si richiude. Decidiamo di continuare. Mentone ... Montecarlo ... Nizza. Finalmente! A Nizza gli squarci di sereno sono evidenti, e le nuvole si spostano decisamente a est. Decidiamo di proseguire fino a Cannes. Il cielo è stupendo, guardando ovunque non si vede una nuvola.
Dopo una breve analisi l'idea è quella di spingerci verso l'intero per cercare un posto lontano dalle luci e possibilmente un pochino in quota.
Grazie alla fama ormai confermata di Gigi e alle sue eccelse qualità di nostromo, nocchiero, maestro geografo e copilota, abbinato ad un pilota capace e tenace come Rino, iniziamo a salire verso Grasse, proseguiamo per Digne e poi prendiamo una stradina all'apparenza insignificante . Ci porta fino al Col du Ferrier a 1041m di quota. Un posto fantastico, con un vasto spiazzo, niente luci e cielo visibile a 360 gradi e soprattutto libero verso est dove sorgerà il leone.
Tutti cominciano a scherzare sul nome del posto che viene immediatamente ribattezzato “Col dul Ferieu”!
Sono ormai le 01:30, montiamo l'attrezzatura: due macchine fotografiche con obiettivo da 28mm su una montatura equatoriale e una Camera CCD con obiettivo da 16 mm su cavalletto.
La temperatura è sottozero, per terra c'è un'evidente brina, ma il cielo è veramente stupendo. Mentre Rino e io montiamo tutta la strumentazione, Gigi e Luigi iniziano a scrutare il cielo e le Leonidi non si fanno certo attendere.
Alle 2 iniziamo il conteggio. La prima ora ci regala solo 26 meteore, ma siamo fiduciosi che la fortuna che ci ha accompagnato durante il viaggio, non ci abbandonerà facilmente. Infatti, nella mezz'ora successiva le meteore diventano 30, in quella dopo 54, poi 51. La percentuale di quelle brillanti (magnitudine negativa) è altissima. Rino continua a riprendere foto con le due camere fotografiche, con pose di 7 minuti a ripetizione su pellicola E200 mentre io controllo ogni tanto il computer portatile e la camera CCD che in automatico è impostata per riprendere 500 immagini di 10 secondi ciascuna.
Alle 4:05 un bolide straordinario squarcia il cielo tra l'Orsa Maggiore e il Leone in direzione nord-est lasciando una scia visibile per parecchi secondi, anche qualche minuto. Tra le 4:30 e le 5:00 contiamo 197 Leonidi, è chiaro che l'attività è in deciso aumento.
Ovviamente la fortuna non è eterna e così la batteria a cui è attaccato l'inverter che ci fornisce l'energia elettrica da forfait. L'assorbimento del pc e del CCD l'hanno scaricata quasi completamente. Sgancio questi strumenti in modo da lasciare comunque un po' di energia per la montatura di Rino che continua assiduamente le riprese.
Tra le 5:00 e le 5:30 (4:00 - 4:30 T.U.) il massimo che era stato previsto si manifesta in tutta la sua magnificenza: non riusciamo quasi a contarle tutte. 425 Leonidi!! E' una cosa emozionante, fantastica. Nessuno di noi ha mai visto una cosa simile.
Addirittura le 231 tracce osservate tra le 5:30 e le 6:00 ci sembrano decisamente poche rispetto a quella mezz'ora di ... fuoco. Tutto finito? No, alle 6:05 il Leone ruggisce violentemente e pianta una zampata in direzione di Sirio: un bolide eccezionalmente brillante, potrei dire di magnitudine -15, illumina il paesaggio, si squarcia in due, una parte blu intenso e una giallo arancio, e lascia una traccia che rimane decisamente a lungo.
Tra le 6:00 e le 6:30 contiamo solo 131 meteore, poi la luce del giorno inizia a farsi evidente e a rischiarare il cielo ... spegnendo le stelle. Tra le 6:30 e le 6:36 vediamo le ultime 8 leonidi. Nel cielo sono ormai visibili solo Giove e Saturno, che ci hanno accompagnato tutta notte, Venere sorto da poco e Sirio che ci ricorda quell'ultimo fantastico bolide.
In totale abbiamo osservato 1153 Leonidi!
Smontiamo gli strumenti, i cavi sono coperti di ghiaccio, siamo stanchi ma pienamente soddisfatti. Ci congratuliamo l'uno con l'altro per aver condiviso questa avventura, per esserci convinti a vicenda a continuare a navigare verso ovest, ad aver perseverato verso la nostra meta.
Il tempo di qualche foto del posto per ricordarci di questa avventura e poi ... rotta verso Cannes.
Luigi è ormai rassegnato al fatto che nessuno crederà a questa avventura e quindi decide di portarsi a casa una testimonianza inconfutabile di questa spedizione fino a Cannes: vuole una foto alla Croisette della Capitale europea del Cinema.
Così prima delle 9 siamo sul lungomare di Cannes come quattro pazzi eremiti ribaltati nella mondanità della Costa Azzurra. Il tempo di qualche foto e due passi e poi .... rotta verso casa!
E' chiaro che una simile esperienza sarà per noi indimenticabile e lascerà dentro di noi per anni il ricordo di una bellissima notte. Eventi di questo tipo ripagano anni di sacrificio per una passione che troppo spesso è legata alle condizioni meteo, ma soprattutto fanno dimenticare tutte quelle volte che la fortuna ci è stata avversa in modo da poter continuare a perseverare nella ricerca e nell'ammirazione delle meraviglie del cielo.
Da parte mia un eterno grazie a Rino e Gigi per avermi reso partecipe della loro decisione e a Luigi che ha saputo spingerci sempre più a ovest.
Concludo con una citazione: "Se avete visto gli archi di plasma sollevarsi dal bordo del Sole, la immense tempeste di sabbia vagare sulla superficie di Marte, il rosso intenso di Io emergere dall'ombra di Giove, se avete ammirato gli affascinanti anelli di Saturno, il disco verde di Urano e quello blu di Nettuno, se avete visto brillare le miriadi di stelle nel Sagittario, se avete intravisto i delicati bracci che connettono le galassie interagenti, se avete osservato le aurore danzare e le meteore scrivere le loro firme silenziose nel cielo - se, in breve, avete visto non solo questo mondo, ma anche qualcosa degli altri mondi - bene, allora avete vissuto!"