13 ottobre 2017 – Bici da pista completata
Ieri sera alle 23:30 avevo finito di montare la mia bici da pista completamente autocostruita, fin dalla verniciatura del telaio.
Che faccio? Aspetto il giorno dopo per provarla? Neanche da discutere: in piena notte, esco in strada e la provo, giusto per fare quei 300m e vedere se tutto funziona.
Scarpette, casco e via.
La rampa dello scivolo la immaginavo più dura, l’entusiasmo mi spinge su. Esco, strada deserta. Qualche problema alla partenza perché i pedali sono bloccati dalla ruota a scatto fisso e non sono nella posizione giusta per partire col sinistro. Mi sento un principiante.
Partenza lenta, provo i freni. Perfetto. Aumento un po’ la velocità e la bici mi segue bene. Manubrio comodo. Arrivo in fondo alla via (300m) e giro indietro. E’ ben guidabile anche nelle inversioni a U. La tiro su di giri. Mi segue.
Strada deserta … mmmm … quasi quasi la spremo. Via di rabbia. Posizione aerodinamica e vado a tutta. Nonostante i pochi metri a disposizione arrivo ai 40 all’ora. Passo davanti a casa come un missile, avendo come obiettivo lo stop che sta a 100m da casa.
Puffa!!!!!!
Puffa chi?
Puffa, la miciona del vicino di casa. Nera ovviamente. Mi attraversa la strada.
D’istinto stacco una mano dalla prolunga crono portandola sui freni e smetto di pedalare.
Smetto cosa? Di pedalare? Ma con questa non si può. Sento come se la terra si alzasse sotto la bici ribaltandola, mi sbilancio tutto in avanti, quasi capotto. Sbandata da paura, riesco a recuperare solo per miracolo.
Wow!!! Per un pelo.
Se non avessi avuto le scarpe incollate ai pedali avrei fatto un volo da paura!
Certo, furbo io che alle 23:30 col buio decide di uscire, e furbo due volte che sulla strada di casa vado a 40.
Cavolo, che modo diverso di pedalare. Qui devi essere concentrato al 110%, ricordandosi che devi sempre pedalare, sempre, anche se l’istinto ti fa smettere.
Per far passare la paura faccio un giro dell’isolato a velocità “sciura Teresa”. Quando sono davanti al cancello, prima di fermarmi sgancio la scarpa e… e… e devo continuare a pedalare con l’altro piede. Mmmm … ma chi me l’ha fatto fare di costruire sta cosa?!?!?
Torna alla pagina principale del ciclismo